Home Notizie del Giorno Visto per voi al Teatro della Regina: “Il flamenco e bernal”

Visto per voi al Teatro della Regina: “Il flamenco e bernal”

da Redazione

Un mantello rosso, la luce un abito: sangre e flamenco già sdrammatizzati da uno scherzo per avviarci a uno sbandierar da toreador: è lui. Sergio Bernal (al Teatro della Regina, Cattolica il 27 marzo 2024 con “Il flamenco e bernal”), in questo e altro il primo ballerino di Spagna. Faccio subito un confronto: abbiamo mai messo al centro dell’attenzione sbandieratori senesi? o le parate sulle scalinate madonnare della Lucania, i colori sardi al posto dei ‘giudicidefilippici’ del piccolo (molto piccolo) schermo?

La prima figura è sangue, la seconda è una preghiera al romero. Salto la terza perché non amo le nacchere (mi ricordano la piadina…).

Figura 5: la intensidad! Suggestiva come una silhouette disegnata su uno schermo con la precisione di un metronomo. Grande! Via il chapeau, maestro! E poi a seguire la perfezione del nero! Mamma mia!

Altra figura: la luce disegna i petali dei fiori, il palco è un tablao. Lei, la cantaora, sta tra il percussionista e la chitarra e canta, dio come canta. Ti porta da Siviglia alla Catalunya e senti un altro mondo. Ogni gesto che fa è un mondo intero. Lei è il flamenco vero e vi consiglio di andare là a sentire quel mondo. Le sono bastati due gesti per dire cosa è il flamenco.

Poi la coppia che danza un bellissimo mood for love ti fa capire che ci si può ancora innamorare.

 Poi l’ufficiale in seconda, bravissimo anche lui e con il gran coraggio di ballare a fianco di Sergio Bernal che è indiscutibile. L’unico neo della sala la gente che applaude ogni volta che qualcuno si ferma ma che vuoi… L’entusiasmo è comprensibile.

Figura 9: La voce di nuovo di Paz De Manuel, straordinaria e l’apoteosi del numero a quattro. Infine si ripongono gli strumenti, il palco e il matador si spogliano per far posto al classico.

L’ultimo cono di luce dopo i ringraziamenti di Sergio per la danzatrice straordinaria a dispetto di un bolero dalla coreografia un po’ banale.

Uscirò dal teatro per constatare che fuori c’è poco: spritz, bolle e niente sangue.

Del resto sono senza mantello anch’io.

Teresio Massimo Troll

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